Una giornata nei dintorni di Rethymno

Dopo la giornata di ieri, passata in totale relax sulla spiaggia rosa di Elafonisi, oggi ci siamo avventurati ad est di Hania per un itinerario davvero coinvolgente.
La prima tappa è stata la fortezza veneziana di Rethymno, costruita nel 1581 ed espugnata dai turchi nel 1646 che vi costruirono una moschea: il sito è sostanzialmente integro e ben conservato e si può godere di una vista mozzafiato; vi dico solo che nonostante il caldo asfissiante ci siamo fermati un quarto d’ora a fare foto al panorama!

Fortezza veneziana a RethymnoDopo un ottimo pranzo a base d’aragosta alla Taverna Knossos, un ristorantino lungo il pittoresco porto, ci siamo avviati sulle colline per visitare il Monastero di Arkadi, un luogo molto suggestivo e carico di storia. Se oggi si avverte un’atmosfera di pace e serenità, tra la luce che si staglia sulla facciata rinascimentale della chiesa veneziana e il giardino fiorito, così non è stato in passato: qui infatti, nel 1866, si rifugiarono centinaia di abitanti del villaggio in fuga dai turchi che, nonostante il luogo sacro e la presenza di molti bambini, decisero comunque di assaltarlo. Come sacrificio estremo gli assediati fecero saltare in aria una polveriera situata all’interno, uccidendo tutti.

Moni Arkadiu
Una volta terminata la visita, decidiamo di spendere il pomeriggio in modo più allegro, andando a curiosare negli atelier dei ceramisti di Margerites, un villaggio poco distante, con un’unica strada principale e interamente occupato dalle botteghe di ceramica locale. Dico poco distante se non avessimo sbagliato strada, ma fortunatamente ci siamo persi sulle colline e, percorrendo quelle strade incastonate tra la roccia, abbiamo potuto ammirate dall’alto la Valle di Amari e al solito una vista imponente e una natura selvaggia.
Arrivati al villaggio ci siamo subito diretti ad un paio di indirizzi segnalati, ma ancora una volta è stato il caso a condurci in un posto incantevole e questo è la conferma che avere un planing ed un carnet è comodo, ma bisogna lasciarsi ispirare dal momento.

Daniel Didier Atelier
In un vicolo poco sopra la piazzetta abbiamo trovato L’Ocarina, l’atelier di Daniel Didier, un artista di origini francesi che crea oggetti in ceramica, molti incantevoli strumenti musicali che simulano il tramestio del mare, ocarine dalle fogge più strane, ma tutti pezzi assolutamente unici e con uno stile sognante e visionario che non troverete altrove. Se volete una piccola opera d’arte, o semplicemente qualcosa che avrete solo voi in casa, questo è il posto giusto; se invece cercate qualcosa di più usuale (anfore, piatti, tazze ecc.) ci sono comunque due o tre buoni artigiani in cui comprare a prezzi equilibrati.

Daniel Didier
Completamente affascinati, ci siamo attardati all’ interno: Daniel ci ha raccontato che il posto prima era un vecchio caffè e ci ha mostrato la tecnica con cui decora la ceramica grazie ad un filo di lana, esclamando “It’s easy!”
Sono uscita felice e rapita, perché è esattamente questo che intendo quando penso a quanto un viaggio possa arricchirmi, a quanto contino le persone incontrate lungo il percorso e a quanto è emozionante poterlo raccontare.

Daniel Didier

Commenta