Creta: il potere terapeutico di Phalasarna

È stata una partenza sofferta con problemi ed intoppi che ci hanno seguiti praticamente fino alla scaletta dell’aereo, per questo il tramonto sul mare cristallino di Phalasarna in questo momento mi sembra ancor più paradisiaco.

Vorrei potervi dire che la spiaggia è facilmente raggiungibile, ma purtroppo (o per fortuna in fondo) il navigatore di google ha deciso di farci inerpicare su una mulattiera scoscesa e rocciosa, mentre un esercito di enormi insetti impazziti si lanciava contro il lunotto della nostra macchina. Abbastanza inquietante, ma la deviazione ci ha permesso di ammirare lo splendido panorama dall’alto e scoprire la natura selvaggia e aspra di Creta: una terra brulla piena di ulivi e ibiscus sgargianti.

Vorrei potervi anche dire che ho affrontato tutto questo con divertimento e spirito d’avventura, come ogni globe trotter che si rispetti, e invece no: terrore e timor panico, scemati solo grazie all’abilità alla guida del mio compagno e alla vista bellissima dell’orizzonte che mi attendeva poi.
Quindi, amici, date retta a me: spegnete il cellulare, arrivate fino a Platanos e da lì seguite i cartelli!

Sulla via del ritorno, a Kissamos, dopo uno sterminato oliveto, ci siamo fermati a cena in una tipica taverna greca, Gramboussa: meraviglioso il pergolato immerso nei profumi delle piante che lo cingono e delizioso il cibo. Abbiamo iniziato con un cofanetto di pasta philo croccante ripieno di feta al forno, per finire con agnello al miele, costolette alla griglia e una fantastica moussaka.
Sì quando parlo di cibo mi incanto, vi basti pensare che per riempire il carnet gastronomico dei miei viaggi, impiego lo stesso tempo che uso per pianificare visite culturali ed escursioni.