In giro per Chania a scovare tesori
L’ultimo giorno a Creta è scivolato senza che ce ne accorgessimo, tra un ultimo bagno nelle acque cristalline e le vie della città vecchia di Chania, alla ricerca di formaggi locali, borse di pelle artigianali e coltelli autentici: sembra un’impresa facile, considerato il numero di negozietti e bancarelle, ma per comprare oggetti di vero artigianato locale, abbiamo faticato un po’. Visto che lo shopping mi sta particolarmente a cuore e ho fatto buoni affari, sicuramente farò un post ad hoc prossimamente, così come per i ristoranti. Creta è piena di taverne in cui difficilmente mangerete male, ma alcuni posti sono delle vere chicche e meritano davvero, come ad esempio l’ex hammam in cui abbiamo mangiato cibo greco-ottomano l’ultima sera.
Di Creta mi mancherà quella sensazione di estrema pace che mi ha accompagnata per dieci giorni, i profumi sempre presenti in ogni circostanza, dalle spezie nei vicoli al profumo del mare sulle spiagge, l’imponenza muta della natura selvaggia, il blu oltremare e la gentilezza dei suoi abitanti. L’abbiamo visitata in lungo e in largo, sfiorando i 1900 km percorsi, ma abbiamo lasciato qualcosa da vedere per la prossima volta: Festo, Malia, le Gole di Samaria, l’isola di Chrissi. Sì perché il primo pensiero che ti sfiora prima di lasciare Creta è “ci voglio tornare” e allora fantastichi su come farla diventare il tuo buen retiro, immaginando una dimensione parallela in cui tu abiti proprio in quella casetta dalle imposte celesti.
Per evitare di crogiolarci troppo in questa sindrome da rientro, abbiamo deciso di metterci in cammino per Roma appena atterrati e sfruttare appieno i nostri giorni di vacanza. È assolutamente fattibile, portando i vestiti a lavare in una lavanderia a gettoni l’ultimo giorno, oppure se come nel mio caso avete fortuna e poca dignità, facendoli lavare a vostra madre.