Travel blogger con la perversione per il turismo letterario, appassionata di cucina, collezionista di scarpe e borse, lettrice instancabile.
Vivo tra Padova e Roma, in continua preparazione di quella che sarà la prossima valigia, cercando nel frattempo di assaporare quel che di più prezioso riesco a cogliere da entrambe.
Mi piace girare il mondo col piglio dell’esploratrice di tesori.
Se uscita da una mostra rimugini per tutto il tragitto fino a casa e non ti rendi conto che pedalando sei arrivata, vuol dire che, nel bene o nel male, quell’artista ha colpito nel segno. Venerdì al Palazzo della Gran Guardia nel pieno centro di Padova c’è stata l’inaugurazione di Magical Disguises, più che una mostra oserei definirla il viaggio onirico di Tony Gallo, un giovane artista della città.
Quando mi sono trasferita al Nord, conoscevo già ovviamente la tradizione dei mercatini natalizi (e avevo già visitato Innsbruck, ad esempio) ma mai avrei immaginato che sarebbero diventati un appuntamento imprescindibile di ogni mio dicembre. Quindi anche quest’anno sono in partenza per il Trentino, ma, a differenza del passato, abbiamo deciso di fermarci qualche giorno per avere il tempo necessario di fare tutto con calma e visitare qualche angolino nuovo. Sicuramente andremo a Bolzano e Trento, perché qui ho i miei banchi fidati e ormai il salamino all’origano è diventata una tradizione natalizia nuova: mi fa ancora strano riconoscere che stiamo tutti diventando grandi e che si stanno creando nuovi e irrinunciabili riti familiari, uno di questi è il bottino dei mercatini da portare a Roma per le feste di Natale.
Inoltre quest’anno ho potuto iniziare l’abbuffata da clima natalizio molto prima, perché il mercatino che è stato allestito per le vie di Padova è ricchissimo e incantevole: artigianato locale, gastronomia dei Colli Euganei, montagne di impalpabile cachemire e addirittura un vero e proprio villaggio di Babbo Natale con tanto di pista di pattinaggio. Se potete andate, a me ha reso l’usuale tragitto mattutino molto più allegro!
È un periodo molto stressante questo, sto passando dei giorni convulsi a causa di una scadenza importante e altri problemi un po’ rognosi. Quindi qualche giorno fa ho deciso di prendermi del tempo e dedicarlo completamente alle cose che adoro, di trascorrerlo in una città incantevole alla scoperta di nuovi eventi organizzati da belle persone, scovando posti meravigliosi e finendo ovviamente con dell’ottimo cibo in compagnia. Continua a leggere…
Come promesso, vi riporto le mie impressioni riguardo la Giornata Giapponese dello scorso weekend. Ho dato questo appellativo alla giornata di domenica, perché grazie alla Casa dei Carraresi e all’associazione Nipponbashi, di cui vi ho già parlato qui, è possibile trovare un angolino di Giappone nel cuore di Treviso.
Quale periodo migliore di ottobre per mettere in cantiere nuovi progetti e guardarsi intorno alla ricerca di eventi e iniziative da seguire? Così tra un viaggio sentimentale in una Roma estiva e qualche proposta da vagliare, ho deciso di perlustrare la zona e raccontarvi quel che ho scovato.
Il weekend a Londra ha sicuramente superato tutte le mie aspettative. Qui vi ho parlato della meravigliosa opportunità che mi è stata data: un invito a soggiornare al Morton Hotel, una struttura completamente ispirata all’arte del Bloomsbury Group e due biglietti per la mostra Virginia Woolf: art, live and vision con lo splendido catalogo come cadeau. Ora immaginate di corredare questa fortuna sfacciata ad un’inusuale convergenza atmosferica stranamente assolata per l’uggiosa Albione, un albergo che si affaccia dentro Russel Square Park e avrete un fine settimana estivo nel cuore di Londra.
Quando ho visto che la National Portrait Gallery stava inaugurando quella che si prospetta come la più grande mostra su Virginia Woolf, mi sono immediatamente attivata: non potevo mancare proprio io ad un evento del genere! Quindi ho dato il via al momento più febbrile e adrenalinico, cioè l’organizzazione online del viaggio, limitandomi nei giorni e cercando di contenere il più possibile i costi. Mentre sbirciavo la sezione del sito dedicata all’evento, pregustandomi già la visita, ho notato che la NPG aveva indetto diversi concorsi a premi, in uno di questi venivano messi in palio un weekend al Morton Hotel in una delle Bloomsbury rooms, biglietti e catalogo della mostra.
Come si sarà intuito, ho una vera e propria passione per il turismo letterario. Andare alla ricerca di case-museo, caffè e luoghi in cui hanno vissuto e lavorato scrittori e uomini “illustri” è un aspetto immancabile del planning dei miei viaggi, anche perché spesso dentro queste abitazioni si celano dei veri e propri tesori: residenze d’epoca che, oltre i cimeli e gli oggetti dell’artista in questione, custodiscono opere d’arte e preziose biblioteche come nel caso della Casa museo Keats-Shelley a Roma e sono, inoltre, un modo per rendere la visita di una grande città più originale, uscendo un po’ dai soliti circuiti turistici e museali. L’esperienza più emozionante che ho fatto in tal senso è stata la visita a Monk’s House, il cottage nell’East Sussex in cui Virginia Woolf visse col marito Leonard dal 1919 fino alla sua morte.
La cucina cretese è un connubio tra tradizioni greche e contaminazioni turche con un pizzico di aromi mediterranei. Premetto che sono partita con un carnet d’indirizzi, ma avendo girato praticamente tutta l’isola in macchina, ho avuto l’occasione di mangiare un po’ ovunque (dai fornitissimi baretti sulla spiaggia ai ristoranti gourmet) e posso sinceramente dire di non aver avuto brutte esperienze in alcun posto: difficilmente si trova cibo pessimo a Creta e, quasi sempre, il rapporto qualità-prezzo mi è sembrato equo.
Cosa fare la vigilia di Ferragosto in una Roma semideserta e sonnacchiosa?
Avevo pensato alla mostra di Frida Kahlo al Palazzo delle Esposizioni, ma ho già visto la meravigliosa “Frida Kahlo / Diego Rivera. L’art en fusion” all’Orangerie lo scorso Capodanno, allora mi è venuto in mente che era giunto il momento di visitare la Casa museo Keats-Shelley a Piazza di Spagna.
Per gli appassionati di turismo letterario e di poeti romantici e period drama in particolare, questa è una tappa irrinunciabile: qui, al secondo piano del palazzo accanto alla scalinata, Keats morì di tubercolosi a soli 25 anni, dopo esser venuto in Italia cercando una via di guarigione, e qui vengono conservati moltissimi cimeli sui maggiori poeti romantici tra cui oggetti personali, lettere, manoscritti e prime edizioni autografe.